Amica chemio - ABVD e casco refrigerante

Dopo il congelamento ovuli, il port e la "puntura menopausa" ce tocca la chemioterapia.

Ho iniziato il giorno prima del compleanno del mio ragazzo! 🥳

Bel regalo, lo so. Ed è stata anche l'estate più calda di Milano con 41 gradi all'ombra. 

04/07/2019

Preparazione terapia: analisi del sangue e visita (il giorno prima è d'obbligo. No analisi - No Chemio)

05/07/2019

Prima chemio-ABVD
Day Hospital
Non sapevo assolutamente a cosa andassi incontro, e non parlo della terapia, ma delle emozioni. Sapevo solo che da lì a 4 o 6 mesi, ogni 2 settimane mi toccava stare lì e pazientare che la chemio facesse il suo dovere: distruggere tutto.
Avevo paura non della chemio, ma degli effetti collaterali che mi avevo accennato o che avevo letto.
Avevo paura di stare male e di non saper affrontare la cosa.
E di non guarire..


Quando sono entrata nella stanza delle terapie, mi hanno fatto sedere su una super poltrona blu (ce ne erano 12 circa) e di lì a poco sarebbe iniziata la terapia.

Strano ma vero, non vedevo l'ora!
Bisogna pensare ai piccoli traguardi in questa situazione e levare sempre una tacca.. e quel giorno ero già a -11 chemio! E non avevo neanche iniziato la prima.

Che tipo di chemioterapia ho fatto?

ABVD, deriva dalle iniziali dei quattro chemioterapici di cui esso si compone: doxorubicina (A sta per Adriamycin®, un sinonimo con cui era inizialmente indicata la doxorubicina), bleomicina, vinblastina e dacarbazina.
Si effettua tramite endovena, nel mio caso tramite il PORT messo, o il PICC.
Dura circa 1ora e mezza la terapia e prima di iniziare pasticchetta per la nausea e un po' di cortisone. La più cattiva dei farmaci che iniettano è LA ROSSA (mortacci sua) si chiama così per il colore rosso ovviamente; è colei che dove passa, butta giù tutto. Ogni 2 settimane per 6 mesi questa storia.

Con il tempo ho iniziato ad avere sempre meno paura della chemio e a guardarla in modo diverso. All'inizio ne ero spaventata... poi con il tempo la "amavo", non per gli effetti collaterali ovviamente, ma per il fatto che solo lei poteva guarirmi e finché c'è una cura, c'è speranza!

Ricordatevi la pazienza! Serve sempre!
Ho passato ore e ore ad aspettare... e non parliamo di 2/3, ma di 6/7 ore a botta. Lì per lì, ti rode per tante cose, poi impari a gestire quel lungo lasso di tempo che precede tutto. 


MOMENTO CAPELLI - Casco refrigerante 
La sto sentendo la domanda che arieggia nell'aria.. "ma Ramona! Chemio vuol dire "Addio capelli!" come hai fatto? 

Qui lo dico e qui lo nego.. Ho avuto un culo grosso come 'na capanna!
Di base ne ho veramente tanti, ma tanti e... Non li ho persi! O meglio, ne ho persi tantissimi in alcuni momenti e pensavo fosse sempre "l'inizio della fine", ma hanno deciso di combattere con me invece.
Durante la chemio ho sempre chiesto di avere il CASCO REFRIGERANTE, è un casco congelato (-18/ 25 gradi) che permette di freezare i bulbi e ridurre l'afflusso di sangue così quando passa il farmaco, prima di ammazzare quelle cellule ne ammazzerà altre.
Essendo congelato può dare fastidio, soprattutto d'inverno, pesicchia e non è neanche molto comodo. "Chi bella vuole apparire, un po' deve soffrire" - qua se soffre pure troppo, ma i capelli sono i capelli! Si fà!
N.B. Per facilitare questo processo bisogna tagliarsi i capelli corti, con i lunghi non funziona (Ahimè) ed anche io prima di iniziare li ho tagliati.





"Quando una è bella, è bella sempre, no!?"



P.S. Purtroppo l'ultimo mese il fisico era un po troppo sotto stress, ho perso tanti capelli, soprannominandomi "Spelacchia", ma sti cazzi regà! La salute viene prima di tutto e in un mese gia sono cresciuti tantissimo!

Ho avuto tante piccoli riti ed accortezze per loro e nel prossimi post, vi dirò cosa e come ho fatto 💚 









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